Pillole di Mago: la contabilità analitica (parte 2°)
I Modelli di ripartizione analitici
Nel Piano dei Conti aziendale è possibile definire i conti analitici.
Con tale termine identifichiamo:
- sia i conti di Contabilità Generale che rilevano valori da riportare anche in Contabilità Analitica;
- sia i conti che rilevano valori da riportare esclusivamente in Contabilità Analitica.
In entrambi i casi i conti analitici vengono codificati all'interno di un unico Piano dei Conti aziendale, insieme ai conti movimentabili esclusivamente in Contabilità Generale.
Per ogni conto analitico è possibile definire, nella scheda Modelli Analitici, un modello predefinito che consenta di ripartire i costi su una o più voci di Centro di Costo o Commessa.
I valori inseriti nel modello di ripartizione sono utilizzati per agevolare la generazione manuale, e per consentire la generazione automatica, dei Movimenti analitici.
La Contabilità a costi diretti (Direct costing) e a costi pieni (Full costing)
Il programma consente di gestire la Contabilità Analitica sia con il sistema Direct costing sia con quello Full costing.
Con la gestione del sistema a costi diretti (Direct costing) è possibile stabilire che i movimenti registrati sui conti analitici hanno natura di ricavo, costo variabile, costo fisso specifico, o costo fisso comune.
Ciò permette di calcolare:
- i margini di contribuzione di primo e di secondo livello riferiti ai singoli oggetti di costo (Centri e/o Commesse);
- il risultato complessivo aziendale.
Con la gestione del sistema a costi pieni (Full costing) è possibile stabilire che i movimenti registrati sui conti analitici partecipino alla formazione dei ricavi aziendali, oppure ad una delle seguenti configurazioni di costo: costo primo, industriale, complessivo, economico-tecnico (con o senza imposte).
Il prossimo approfondimento parlerà di movimenti di contabilità analitica, no perdetelo!